Sono tornato a casa e ho appena sentito mia figlia. Due secondi fa, veramente. Scrivo di getto perché la sensazione è curiosa e va condivisa.
Questo pomeriggio avevo sentito la Peppa, ma non mi aveva trasmesso lo stesso sentimento di attesa, di tensione. Non per mia figlia, per Napoli.
Per Napoli e tutto ciò che rappresenta. Sono di nuovo qui e mi sto rendendo conto ora soltanto di quello che significa: rivedere tutti, raccontare, farsi raccontare, parlare italiano, dialetto persino ed essere compresi, casa, i genitori, S. Gregorio coi pastori e i turisti, la pizza, o' Vesuvio e quell'odore misto di polvere pirica e caldarroste che plana sulle strade. Napoli a Natale, con tutti gli amici in giro, tornati dalle loro rispettive emigranze.
Si, ci sono e mi fa piacere esserci. Di colpo la Spagna è lontana, anche se la sento così tanto parte di me. Strana sensazione, come è strano dire a qualcuno a cui si tiene molto: "Ci vediamo domani".
Ci vediamo domani!