Il giorno fu pieno di lampi
E rieccoci a Barcellona, dopo una intensa estate.
Il mio viaggio iniziatico alla scoperta dei segreti del cuore è terminato con uno scottante nulla di fatto. Inutile avvicinarsi, inutile viaggiare, inutile impegnarsi. Direbbe Anna: "Alex, ma tu questo lo sapevi già". Lo sapevo già? Forse sì.
Sapevo della tendenza all'autopunizione, del timore di vivere, delle esitazioni infinite. A conti fatti, i sensi di colpa me li tirai via di dosso sui 24 anni. Troppo presto... già, troppo presto per tutto.
Sapevo anche del non-impegno, delle scottature, dello stesso mio timore a legarsi. Lo sapevo, ma mi ha colpito come un pugno in faccia perché per la prima volta ho sentito forzare un blocco.
Sempre la stessa storia: a un certo punto c'è qualcuno che vuole riprendere il controllo della macchina che sbanda. Sarò troppo taoista se dico: "Lasciatela sbandare perché è nella sua natura"?
Credevo di cambiare qualcosa, ma al solito il narcisismo mi acceca. A mia difesa potrei dire che stavolta forse ho tentato. Almeno qualcosa.
Bene, Barcellona dicevamo. Proprio ieri sentivo E. la russa e mi chiedeva com'era la città. Ci sono i guiris lungo la Rambla, il caldo sabbioso alla Barceloneta, continuano a pulire le strade ogni notte. Barcellona sembra non essere cambiata: solo è un po' più se stessa e noi un po' più barcellonesi. Ci sono i gelati italiani a Gracia e due nuovi acquisti poiché i fisici napoletani sono ovunque densi. Avrei dovuto risponderle che Barcellona è anche piena di buone intenzioni per l'anno nuovo, visto che ci stiamo facendo degli amici che sono un po' più amici, della nostra ricerca che ci è entrata nelle vene. Alla fine ci si fa forte delle esperienze, delle tempeste superate. Si, ora verranno le stelle, le tacite stelle.
Il mio viaggio iniziatico alla scoperta dei segreti del cuore è terminato con uno scottante nulla di fatto. Inutile avvicinarsi, inutile viaggiare, inutile impegnarsi. Direbbe Anna: "Alex, ma tu questo lo sapevi già". Lo sapevo già? Forse sì.
Sapevo della tendenza all'autopunizione, del timore di vivere, delle esitazioni infinite. A conti fatti, i sensi di colpa me li tirai via di dosso sui 24 anni. Troppo presto... già, troppo presto per tutto.
Sapevo anche del non-impegno, delle scottature, dello stesso mio timore a legarsi. Lo sapevo, ma mi ha colpito come un pugno in faccia perché per la prima volta ho sentito forzare un blocco.
Sempre la stessa storia: a un certo punto c'è qualcuno che vuole riprendere il controllo della macchina che sbanda. Sarò troppo taoista se dico: "Lasciatela sbandare perché è nella sua natura"?
Credevo di cambiare qualcosa, ma al solito il narcisismo mi acceca. A mia difesa potrei dire che stavolta forse ho tentato. Almeno qualcosa.
Bene, Barcellona dicevamo. Proprio ieri sentivo E. la russa e mi chiedeva com'era la città. Ci sono i guiris lungo la Rambla, il caldo sabbioso alla Barceloneta, continuano a pulire le strade ogni notte. Barcellona sembra non essere cambiata: solo è un po' più se stessa e noi un po' più barcellonesi. Ci sono i gelati italiani a Gracia e due nuovi acquisti poiché i fisici napoletani sono ovunque densi. Avrei dovuto risponderle che Barcellona è anche piena di buone intenzioni per l'anno nuovo, visto che ci stiamo facendo degli amici che sono un po' più amici, della nostra ricerca che ci è entrata nelle vene. Alla fine ci si fa forte delle esperienze, delle tempeste superate. Si, ora verranno le stelle, le tacite stelle.
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