mercoledì, febbraio 06, 2008

Legna da ardere

Rieccomi qui, davanti allo stesso computer dove ieri notte mi sono trovato ad affrontare -ancora una volta- l'eterna disputa tra sentimento e razionalità.
Fa strano ritrovare le stesse finestre aperte, gli stessi programmi, sapendo che si è perso un pezzo della propria vita che solo qualche ora prima era là, tra le configurazioni magnetiche del disco rigido; ora più nulla.

Affinché una storia sia importante, travolgente, affinché sia vissuta con quel sentimento di eternità che accompagna solo i grandi amori, ha bisogno di due ingredienti principali, due poli contrapposti che magicamente uniscono.

Se c'è la fiamma della passione, lì, scottante, che ti dà forza e perseveranza, allora non si teme più nulla e si vive ogni istante come un frammento di assoluta felicità.
Dall'altro lato, ci vuole organizzazione. Le stelle devono essere favorevoli insomma. Vi sono tanti dettagli più o meno grandi che favoriscono un unione duratura. La vicinanza è uno di questi. I gusti simili, la lingua, eccetera. Tutti ingredienti ben noti alla letteratura e al senso comune.

Ora, gli ingredienti si possono ammassare, come quando si accumula una catasta di legna, ma se non c'è scintilla, quel fuoco non brucerà mai.

Sono di quelli che non badano al combustibile: brucio tutto quello che trovo. Ovviamente i miei sono "fuochi di paglia" o -piuttosto- grandi passioni che, se non vengono alimentate da piccoli frammenti di ragione e reciproca volontà, non hanno nessuna possibilità di bruciare in eterno. Bisogna saper sognare e bisogna farlo in due perché questa è la via difficile.
Dall'altro lato, immagino una coppia che ha deciso di stare bene assieme: sono seduti a contemplare, nel loro perfetto nido d'amore, una catasta di legna fredda lasciata sola nel camino e che non prenderà mai fuoco.

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