Consolato Italiano di Barcellona
La prima cosa che si nota, arrivando, è che... non si nota.
Mentre il dirimpettaio consolato Svedese inalbera un'allegra bandiera gialla e blu sul balcone più alto di un palazzo neoclassico, il consolato d'Italia (o almeno il palazzo del quale un appartamento a piano sopraelevato ospita il consolato) è totalmente avvolto da impalcature che lo nascondono alla vista. Il tricolore? Quella bandiera di cui andiamo fieri e che ci scalda il cuore? Manco a pagarlo! o si, ne ho visto uno piccino (di quelli che si mettono sugli stuzzichini nei bar fichi) dietro al portiere.
Poi la fila in strada. La fila è un'istituzione mondiale che noi italiani sappiamo impreziosire con figure stilistiche come, nel disordine: la finta rincoglionita che fa per passare davanti, la finta freddolosa che vuole entrare, quella che c'ha la figlia davanti, quello che cerca un amico, quello che c'ha contatti molto in alto ma che poi viene riaccompagnato fuori dalla portiera (la quale bestemmia in catalano), ...
Da prima dell'apertura del consolato, una fila sinuosa si estende sotto ai tralicci. Un immigrante terzomondista si è fermato a chiedere cosa facevamo lì, convinto che ci fosse una qualche distribuzione premi nel vedere tanti visi pallidi ad aspettare al freddo.
- "Consolato Italia", gli è stato risposto.
- "Aaahhhh..", ha fatto lui andandosene, compatendoci.
Le file non finiscono mai. La portiera fa entrare a scaglioni e si riprende ad aspettare fuori dalla porta del pianerottolo. Nel frattempo c'è chi protesta, che "lo so io come bisognerebbe fare!", chi si lamenta (a ragione), chi propone sistemi con doppia fila incrociata a seconda della pratica da sbrigare.
Una volta dentro -come in un videogioco- vi è un altro ostacolo da superare, un livello ancora superiore: il portiere in divisa da security. Il portiereindivisadasecurity non parla manco molto bene italiano, è sudamericano (cosa abbastanza comune a Barcellona) e ha il potere di vita e di morte su chi entra. Se ammessi, si ha diritto di fare la fila allo sportello e poi non so quale altra sala d'aspetto o inbrogli burocratici.
Siamo in tempi di campagna elettorale e le iscrizioni alle liste sono sotto stretta vigilanza. "Tutti questi ostacoli" - potrebbe pensare una mente italiana abituata ai brogli e alle magagne - "sono posti lì per impedirti di votare, per negarti i tuoi diritti, la tua cittadinanza". La legge per il voto all'estero non è una buffonata, è solo molto ben regolamentata.
Però di tutto questo non posso parlare perché non sono stato capace di superare il secondo livello, pardon!,il portiere, benché ci abbia provato in due occasioni. All'A.I.R.E. ne iscrivono solo 10 al giorno... e le elezioni si avvicinano. Tornerò domani un'ora prima dell'apertura, con caffé, cornetto, libro e coperta di pled, per il terzo round.
Mentre il dirimpettaio consolato Svedese inalbera un'allegra bandiera gialla e blu sul balcone più alto di un palazzo neoclassico, il consolato d'Italia (o almeno il palazzo del quale un appartamento a piano sopraelevato ospita il consolato) è totalmente avvolto da impalcature che lo nascondono alla vista. Il tricolore? Quella bandiera di cui andiamo fieri e che ci scalda il cuore? Manco a pagarlo! o si, ne ho visto uno piccino (di quelli che si mettono sugli stuzzichini nei bar fichi) dietro al portiere.
Poi la fila in strada. La fila è un'istituzione mondiale che noi italiani sappiamo impreziosire con figure stilistiche come, nel disordine: la finta rincoglionita che fa per passare davanti, la finta freddolosa che vuole entrare, quella che c'ha la figlia davanti, quello che cerca un amico, quello che c'ha contatti molto in alto ma che poi viene riaccompagnato fuori dalla portiera (la quale bestemmia in catalano), ...
Da prima dell'apertura del consolato, una fila sinuosa si estende sotto ai tralicci. Un immigrante terzomondista si è fermato a chiedere cosa facevamo lì, convinto che ci fosse una qualche distribuzione premi nel vedere tanti visi pallidi ad aspettare al freddo.
- "Consolato Italia", gli è stato risposto.
- "Aaahhhh..", ha fatto lui andandosene, compatendoci.
Le file non finiscono mai. La portiera fa entrare a scaglioni e si riprende ad aspettare fuori dalla porta del pianerottolo. Nel frattempo c'è chi protesta, che "lo so io come bisognerebbe fare!", chi si lamenta (a ragione), chi propone sistemi con doppia fila incrociata a seconda della pratica da sbrigare.
Una volta dentro -come in un videogioco- vi è un altro ostacolo da superare, un livello ancora superiore: il portiere in divisa da security. Il portiereindivisadasecurity non parla manco molto bene italiano, è sudamericano (cosa abbastanza comune a Barcellona) e ha il potere di vita e di morte su chi entra. Se ammessi, si ha diritto di fare la fila allo sportello e poi non so quale altra sala d'aspetto o inbrogli burocratici.
Siamo in tempi di campagna elettorale e le iscrizioni alle liste sono sotto stretta vigilanza. "Tutti questi ostacoli" - potrebbe pensare una mente italiana abituata ai brogli e alle magagne - "sono posti lì per impedirti di votare, per negarti i tuoi diritti, la tua cittadinanza". La legge per il voto all'estero non è una buffonata, è solo molto ben regolamentata.
Però di tutto questo non posso parlare perché non sono stato capace di superare il secondo livello, pardon!,il portiere, benché ci abbia provato in due occasioni. All'A.I.R.E. ne iscrivono solo 10 al giorno... e le elezioni si avvicinano. Tornerò domani un'ora prima dell'apertura, con caffé, cornetto, libro e coperta di pled, per il terzo round.
17 commenti:
quando il 2 giugno ti arriva l'invito per la festa della repubblica fammi un fischio...a friburgo si mangiava proprio bene, anche se ti dovevi mettere in ghingheri!
C.
...se riesco a iscrivermi!
L'invito lo mandano a tutti gli iscritti all'AIRE?
Io abito a Barcellona e, sono riuscito a iscrivermi all'AIRE, ma mi sembra che non mi abbiano mai invitato.
Devo protestare?
Beh, se non sanno ufficialmente che abiti a Barcellona, dubito che ti arrivi l'invito...
Cmq se e quando arriva a me, ci andiamo assieme a farci 2 risate!
Si che sanno che abito a Barcellona, addirittura lo sanno in Italia: quando ho rinnovato la carta di identità -perchè la carta di identità si può fare solo in Italia- all'anagrafe del mio ultimo comune di residenza sapevano il mio indirizzo spagnolo.
Stamani sono passato davanti al consolato: sono sparite le impalcature e il tricolore garrisce di fianco alla bandiera europea
caio
ciao a tutti ....ma quale consolato?ma esiste davvero?e` un`anno e mezzo che aspetto questa iscrizione all`aire ,e`uno schifo ,ma dov`e`il nostro caro console?TELEFONATE,TELEFONATE PURE AL CONSOLATO CHE TANTO NON VI RISPONDE NESSUNO!!!!!QUANTE BELLE PAROLE CARI POLITICI PECCATO SIANO SOLO PAROLE ,PAROLE ,E ANCORA PAROLE.SABINA.
sono tre anni che siamo fuggiti dall' italia in dissesto...impossibile comunicare con il consolato per informazioni previe(viviamo a 130 km da BCN!!!)e l'iscrizione al AIRE queda en el aire...e le file sulla terra,italiana...se "scappiamo",por algo serà??!chi ci fosse riuscito lanci un messaggio spiegando cosa occorre esattamente...grazie!!!
Il consolato italiano a Barcellona è un disastro... un pezzo rappresentativo del Bel Paese! Dopo aver fatto più volte la fila, ma non aver mai avuto il numerino (troppi raccomandati prima di me che prendevano anche 6 numeri!!), ho spedito il tutto, nel lontano 21 Gennaio 2007. Siamo al 27 Luglio 2007 e ancora sono iscritto in Italia... FATEMI SCAPPARE DEL TUTTO DALL'ITALIA, NON NE POSSO PIU!!!
Iscriversi all'AIRE è molto difficile, ma non impossibile.
L'epilogo delle mie traversie burocratiche al Consolato Italiano di Barcellona lo trovate qui.
Bisogna svegliarsi molto presto, armarsi di santa pazienza e di molta tenacia.
In bocca al lupo!
Mah, a me tutte queste critiche mi sembrano davvero esagerate.. Come se ci fossimo trasferiti tutti in Danimarca o Norvegia.. In Spagna non è che le cose vadano poi così tanto meglio che in Italia. Davvero per niente..
Siamo nel 2009 e la situazinoe descritta non ha cambiato (mi riferisco alla necessità di fare una coda di una o due ore per poter espletare paratiche che, per di più, sono spesso un obbligo del cittadino). Perché in tanti altri consolati (anche italiani!) si può "semplicemente" prendere un appuntamento?
sono d'accordo, il consolato italiano di barcellona è una vergogna. si parte dal fatto che non si possa entrare e ci sia una guardia giurata, un certo Juan Carlos, ignorante e maleducato, che decide chi entra e chi no. Una volta che si ottiene l'enorme privilegio di salire, ci si accorge ce è pieno di fannullonic he non fanno niente dalla mattina alla sera, ragazzi giovani che scherzano fra loro e ti trattano in maniera davvero pessima. posso fare i nomi, mi sono appuntato tutto su un taccuino quando sono andato, le poche volte che ho avuto necessità di questi farabutti. sono una vergogna, propongo di creare un comitato, e segnalare tutto alle autorità. che dite?
Il consolato italiano funziona come gli uffici pubblici in Italia...nessuno lavora.
Vi informo che i documenti per l'iscrizione all'AIRE si possono anche inviare per posta.
Ho chiamato molte volte al consolato. Sembra un labirinto telefonico: digita 1, digita 2, digita 3, digita 4.....insomma uno sta un'ora al telefono senza senza risolvere nulla se non il rimbombo nella cabeza di una pallosissima voce che ripete una montagna di numeri. Ma non è possibile parlare con un essere umano????????
Quando si va al Consolato italiano di Barcellona (ma in altri pesi è più o meno lo stesso) ci si chiede che fine abbiano fatto Dante, Leonardo da Vinci, Giovanni da Verrazzao.....
Ma quale popolo di navigatori poeti, Santi, Eroi etc etc.........
Ci sono tante persone per bene ed educate in giro senza lavoro. Ma chi sono costoro che lavorano ai Consolati? Degli sfaccendati raccomandati?
Avete notizie del prossimo Referendum? possiamo votare? dove?
Ho provato a chiamare al Consolato (807505883) pero nn mi hanno risposto xke probabilmente ho chiamato fuori orario... domani ci riprovo e vi dico...
Qualcuno di voi ha maggiori info?
Il consolato Italiano a Barcelona fa schifo al C.....
E' un mese che cerco di fissare un appuntamento è mi danno sempre giorni occupati, ma quanti appuntamenti disponidili ci sono ogni giorno? penso che 1 o 2 perchè non riseco mai a beccarlo. Poi adesso non ti risponde più nessuno che lavori al consolato, adesso hanno messo le centraliniste, ti fanno pagare un sacco di soldi per poi non concludere niente, perche le centraliniste non sanno sulla dicono sempre.... non lo so e in più non ti parlano neanche in italiano. Infine ma a cosa serve un consolato dove non si riesce a concludere nulla. Mi fa rabbia perchè è un servizio che noi italiani paghiamo e invece di essere a disposizione degli italiani questo consolato del C.... sembra che ci fa il piacere sè mai quando capita di risponderci o di avviare una pratica. In poche parole questo consolato è una vergogna fa schifo al Italia.
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