domenica, luglio 31, 2005


Non ho ancora perso la mano...

sabato, luglio 30, 2005

In Scozia piove.

Arrivo a Glasgow in sandali, pantalone di cotone leggero, T-shirt e occhialli da sole. Alla fine della scaletta dell'aereo il comitato d'accoglienza dei pinguini: sindaco pinguino, pastore pinguino e famiglie pinguine.
Faccio a malapena a riprendermi dallo shock che il treno per Edinburgo mi lascia in piena campagna scozzese, a East Killbride (un nome che è quasi un film di Tarantino). Non vi dico le battute dei controllori sul fatto che non avevo sentito l'annuncio, anche perché non le ho capite...
Arrivo infine a Edinburgo, Waverley Station, vicino ai giardini che un tempo erano un loch nel quale buttavano i cadaveri dei pestiferati morti e delle streghe vive, ma legate mani e piedi). Avete notato che bei fiori crescono nei giardini di Princes street??!
Nel frattempo il mio ospite, Charles, non risponde al cellulare e il telefono di casa suona occupato. Alle 21:30 (ora locale) prendo un taxi e mi faccio portare al suo indirizzo. Il tassista mi dice che non può abitare lì, il 18A non esiste ed è un quartiere troppo tranquillo (sic). Al momento in cui stavo levando mano, risponde al telefono il coinquilino di Charles. Salvo!
Vado alla porta e busso...busso... niente. La forza della disperazione mi dà il coraggio di aprire la porta di casa e... vedere che dietro non c'era una casa.

martedì, luglio 26, 2005

Piergiorgio Oddifreddi, un uomo interressante. Nella sua homepage si trovano saggi, interviste e sopratutto una recensione del libro di Zichichi (anche noto come lo scienziato che venderebbe sua madre per un po' di potere in più, figuriamoci la credibilità scientifica!) Perchè io credo in colui che ha fatto il mondo (Saggiatore, 1999, pp. 246, lire 28000).
Guagliu', si muore dalle risate!!!!

Antonio Zichichi in tutto il suo splendore - Photo credits: AlmaNews-Univ. di Bologna
Dopo aver tronfiamente ricordato che "noi fisici siamo molto rigorosi nel formulare i nostri problemi" (p. 82), il fedele Zichichi obbedientemente ci mostra nel suo glaciale rigor mortis il cadavere di una biologia predarwiniana che, ingenuamente, ritenevamo morta e sepolta quasi dovunque, a parte le sacche più reazionarie e intellettualmente sottosviluppate degli Stati Uniti. E invece ci tocca imparare che un ex-presidente dell'Istituto Italiano di Fisica Nucleare può permettersi di scrivere, senza subire processi inquisitori, che "la teoria dell'Evoluzione Biologica della specie umana non è Scienza galileiana", e che per spiegare la nascita dell'uomo bisogna "ricorrere a uno sviluppo miracoloso del cervello, occorso circa due milioni di anni fa" (pp. 82--83). La prova della falsità del darwinismo sarebbe che "durante diecimila anni questa forma di materia vivente [l'uomo] è rimasta esattamente identica a se stessa. Evoluzione biologica: zero" (p. 91). Una volta allertati, col senno di poi anche noi avremmo potuto trovare delle prove: ad esempio, che un Homo Sapiens che ha scritto un tale libro non può che essere ancora una Scimmia Primitiva. Evoluzione biologica: zero.

giovedì, luglio 21, 2005

Responsabilità, finalmente visibilità!

Il mio capo non può venire alla conferenza; ciò vuol dire che ne dovrò fare le veci e presentare l'articolo io stesso, prendere contatti e venere il mio prodotto (che poi sarei io stesso).
Essere ricercatore è un po' come fare l'amante: lavori sodo e poi la gloria rischia di prendersela qualcun'altro. (Non che il mio capo, Piergiorgio, si comporti come un barone pre sessantottino; Osservando da dietro le quintepiuttosto tutto il contrario: è una delle persone più pulite e corrette che abbia mai incontrato.) Vero è, però, che mi sono un po' stufato di fare l'amante, di vivere in un secondo piano destinato ad eclissarmi alla prima avvisaglia di ritorno del protagonista. All'amante è proibito usare la parola "amore".
E quindi si rimane da soli, gestendo con tutta la forza che si ha dentro, l'equilibrio di una situazione impari. Se si è sicuri e stabili, ci si può anche riuscire. Cantava De André:
E adesso aspetterò domani per avere nostalgia

Quindi ecco finalmente questo ruolo di primo piano e mi sento come un amante scoperto, costretto a farsi avanti. Niente più attese del domani, nessuna nostalgia di una persona assente!
Il problema è che, come l'amante appena fattosi avanti uscendo dall'armadio, mi sento nudo sotto gli occhi di tutti!

lunedì, luglio 18, 2005

Dovrei smettere di parlare delle "amiche a pezzi". Lo so che questo argomento è più che mai d'attualità. Ne riesco a contare almeno 5, no 6. Femmine deluse o tradite (7...8), ma sopratutto in una fase di passaggio (che si protrae da troppo tempo, in certi casi).

Dovrei smettere di parlarne o di farvi accenno, però mi preoccupo. Una mia dolce amica ha perso 6 chili; se fate conto che già ne pesava 43, non è una grande vittoria! Poi mi dite che non dovrei preoccuparmi, farmi i cazzi miei...

Da un'altra amica ho appreso la partecipazione alla vita altrui, un po' come nei quartieri o i paesi in cui si ride e si soffre con gli altri. Un po' come in una grande famiglia. Ditemi di farmi i fatti miei!

Ci sarebbe un argomento sul quale vorrei sfogarmi, però mi sembra eccessivo aggiungere personali lamentele e/o capricci in un quadro già così desolante. Quindi, la smetto qui; come diceva il buon vecchio Ludwig:

Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere.

sabato, luglio 16, 2005

Stamattina si sta svolgendo un incontro al vertice.
Lei incontra lui, ovvero il suo ex che ha preso il treno per incontrarla, dopo averla cornificata con mezza Italia. Lui la deve incontrare perché "ha bisogno di lei" (sappiamo tutti che significa).

Si sa che userà tutti i trucchi del caso, ossia:

  • Senza di te non posso stare, assieme a te neppure

  • Ragionamenti complicatissimi alla Zuzzurro e Gaspare

  • Occhioni da Gatto con gli stivali

  • Rispolvero di parole e gesti da quand'erano coppia

...lei ci cascherà, malgrado le raccomandazioni delle amiche. Domani lui tornerà a casa rilassato e felice, lei no.

Stasera insegnerò a cucinare un dolce agli amici cinesi. Faremo un pan di Spagna alla banana, ricoperto di ganache.
Mi lecco già i baffi! Passeremo tutto il pomeriggio a cucinare e poi la sera a mangiare e chiaccherare, non potrò lavorare e domani mattina ce l'avrò con me stesso.



Tutto questo per dire:
Ci si può anche commettere errori e farsi del male, però dove c'è gusto non c'è perdenza.

venerdì, luglio 15, 2005

> Ciao..sono tre giorni che soffro di insonnia e mi sento a pezzi...
> tu come
sei messo? che fai questo weekend?

Questo è l'incipit (ma anche praticamente l'intero corpo del testo) della mail che mi scrive in data odierna una mia amica, ex vicina di casa. Costei ha la meravigliosa capacità di stare sempre a pezzi (frase ricorrente), qualsiasi cosa accada, anche senza nessun motivo.
Quando sto male, depresso e (mo ci vuo') a pezzi, ricevere email da Claudia mi ricuora perché mi conferma che il mondo è tondo e continua a girare sempre e comunque, malgrado le nostre piccole preoccupazioni, i nostri miseri egoismi. Vuol anche dire che lei sta bene, nel suo compatirsi quotidiano e sono quindi felice anche per lei!!
Proverbio del giorno: "Claudia a pezzi, gioia tu sprizzi".

Alice era ormai stufa di starsene seduta accanto alla sorella maggiore, in riva al ruscello, senza avere nulla da fare.

Chissà perché, ma ho come l'impressione che la ricerca italiana sia una novella Alice nel Paese delle Meraviglie (quali meraviglie, poi?!). Basta, mi son rotto le scatole: parto, vado via, vado a vivere in Spagna!



Sign the Marie Curie's open letter
to the Italian Minister of Education, University and Research Mrs. Letizia Moratti.