domenica, dicembre 25, 2005

Felice Natale

Non avendo noi sottomano verità e certezza,
non si può stare la vita intera in dubbia speranza.
Su, non deponiamo di mano il bicchiere;
nell'ignoranza in cui siamo, che differenza c'è tra il lucido e l'ebbro?


Omar Khayyàm - 58: Rubaiyyàt

giovedì, dicembre 22, 2005

Sono tornato a casa e ho appena sentito mia figlia. Due secondi fa, veramente. Scrivo di getto perché la sensazione è curiosa e va condivisa.
Questo pomeriggio avevo sentito la Peppa, ma non mi aveva trasmesso lo stesso sentimento di attesa, di tensione. Non per mia figlia, per Napoli.
Per Napoli e tutto ciò che rappresenta. Sono di nuovo qui e mi sto rendendo conto ora soltanto di quello che significa: rivedere tutti, raccontare, farsi raccontare, parlare italiano, dialetto persino ed essere compresi, casa, i genitori, S. Gregorio coi pastori e i turisti, la pizza, o' Vesuvio e quell'odore misto di polvere pirica e caldarroste che plana sulle strade. Napoli a Natale, con tutti gli amici in giro, tornati dalle loro rispettive emigranze.
Si, ci sono e mi fa piacere esserci. Di colpo la Spagna è lontana, anche se la sento così tanto parte di me. Strana sensazione, come è strano dire a qualcuno a cui si tiene molto: "Ci vediamo domani".

Ci vediamo domani!

sabato, dicembre 17, 2005

I got it!

Simpathy for the Devil

World Tour
Maro' e che c'è vulute?!?!!!

Live in Oberhausen

martedì, dicembre 13, 2005

Scatologia natalizia

Caganer

Giusto un rapido saluto dato che sono impegnatissimo tra paper e ricerca di una casa. non vi dico i giramenti di cogl...

Comunque, anche qui c'è la festa di S. Lucia (ricordo quella di Trento, un momento di animazione e simpatia di quel posto in mezzo alla Alpi) e sotto la cattedrale, il mercato dei pastori. Come a San Gregorio Armeno, esattamente.
In bella mostra una tipica figura catalana, el caganer.
El caganer sta lì, nel presepe, e mentre tutti fanno festa, portano doni, si meravigliano e pregano, lui caca. Se ne fotte, non fa niente che è nato Gesù o che i Re Magi stanno venendo: fuma la pipa (di solito) e caca.
Non so se questa figura deriva dall'irriverenza catalana per il governo centrale (e ogni altra forma di dominazione esterna) o dal gusto barcellonese per la scatologia (las Ramblas era un tempo una cloaca e comunemente chiamata el Cagalell, letteralmente: "strada della cacca") oppure se semplicemente rappresenta un simbolo di buona fortuna.
In ogni caso quest'anno metterò anche io un caganer nel presepe e sicuramente non sarà nascosto in secondo piano!

lunedì, dicembre 05, 2005

Sempre più difficile

Escher CubesSarà perché è lunedi mattina, ma non è un buon motivo per il mondo di apparire come una pellicola surrealista. Stamattina mi sembra che tutto vada al rallentatore, che la gente sia più strana di quanto dovrebbe e -per peggiorare le cose- l'inglese non vuole saperne di ingranare.
Se vi sembrava che la (mia) vita sentimentale a Napoli fosse (è) intricata, che i rapporti vi siano promiscui e che tutti si conoscano senza via d'uscita, allora non avete visto nulla. Non ero preparato a questo.
Un paio di post fa vi era un accenno notevole a tutto questo groviglio; ieri notte sono rimasto basito. Esco con la mia futura coinquilina (quella dagli occhi celesti, non azzurri, ho guardato bene) e dopo le prime due birre ci raggiunge un suo collega di ufficio.
Quando lei si assenta, tanto per fare conversazione, gli chiedo se è catalano.
- No, sono gallego, come S.
- Ah! Ma vi conoscevate prima di venire a Barcellona?
- Si, sono 10 anni che facciamo vacanze assieme: mio padre e sua madre sono fidanzati.
- ...

giovedì, dicembre 01, 2005

Mayte Salas (c)TelecincoUn post su H. me lo fate fare? (dai Anna, per piacere...)

Tengo un amico, qui a Barcellona, che è proprio simpatico. Carino, checazzo... Però combina solo guai! Ora non vado a farvi il suo curriculum (presente passato e futuro) di fantozzaggini; però, almeno a me, ha messo una gran confusione almeno in un paio di occasioni.

Venerdì scorso, che eravamo usciti a berci una birretta e poi -non so come- siamo finiti all'Apolo (discoteca da urlo di Barcellona), mi ha fatto dubitare dei pochi progressi fatti con lo spagnolo. Infatti insisteva nel parlarmi in un misto di inglese-catalano, convinto che fosse spagnolo-italiano (comprensibilissimo per me!), con l'ovvio risultato che il sottoscritto non ci capiva un'emerita mazza!

Peggio, H. mi ha inculcato un'idea assurda, frutto della mente malata di un suo amico. Costui ha una teoria che dice che la porcaggine a letto di una donna è proporzionale alle dimensioni degli orecchini. Una stronzata.
Stamattina nella metro è salita una classe dove tutte le ragazzine (zorritas?) facevano a gara a chi aveva il paio di orecchini dal diametro maggiore; non sapevo più dove guardare per tenere a freno i miei pensieri da rattuso.
Una teoria senza senso, comunque. Non va neanche presa in considerazione.

10 minuti fa, una tipa mi scrocca un passaggio in ascensore, non risponde al mio -cortese- saluto e se ne va senza nemmeno guardarmi in faccia. "Devi avere una vita ben triste, stronza!", penso io guardandola andare via: aveva degli orecchini talmente minuscoli che manco si vedevano.