venerdì, aprile 20, 2007

Le banderuole aliene

La mia meraviglia davanti al popolo spagnolo sarà sempre grande! Riescono a stupirmi sempre. Parlo della Spagna (Catalogna, pardon!) però dovrei riferirmi all'intero genere umano.
La capacità di dedicarsi con tanta enfasi ad argomenti gravi, si scioglie davanti alle futilità più... terra-terra. Il risultato è risibile. Risibile se comparate agli "argomenti gravi" di cui sopra, certo non risibile di per sé.
Torniamo sui piedi per terra e parliamo di quanto è successo.
In questi ultimi mesi ho vissuto praticamente in una bolla, tagliato dagli avvenimenti del mondo per dedicarmi alla mia ricerca. Uno dei pochi eventi del mondo che è riuscito a giungere fino a me è stato quello della mattanza in Virginia. Ovvio, se uno legge un minimo di giornali, fossero solo i titoli di testa fermato con il bus a un semaforo, viene informato di questi avvenimenti gravi. Colpiscono l'intera umanità e lasciano a tutti qualcosa su cui riflettere. La televisione si riempie di colpo di "esperti" ed "opinionisti". La violenza, l'America, il coreano assassino... Era l'argomento del giorno e ci chiedevamo tutti, e ne parlavamo con tutti, come ciò possa mai succedere? in che cosa influisce la cultura, la personalità, l'educazione? Come si può essere frustrati fino a questo punto e come è possibile che l'unica soluzione che venga in mente sia di scagliarsi sugli altri?

Sconvolto, la mattina del giorno dopo, bevendo un rapido caffé, mi metto davanti al telegionale per saperne di più e lì... meraviglia! L'argomento del giorno non era più quello. I titoli grandi dei giornali, le discussioni, i commenti degli "esperti opinionisti" erano tutti occupati dal gol di Messi.
L'intera popolazione (aiutata forse da acuti giornalisti) aveva spostato la propria attenzione ad altro. E quindi, invece di seguire le ultimissime della CNN, il giorno dopo, malgrado la mancanza di sonno, il lavoro e tutto, ci si è dedicati a guardare il video del gol, a confrontarlo con quello di Maradona nell'86, ad appassionarsi. Un gran gol, senz'altro un grandissimo gol, niente a che vedere con certi episodi minori che stridono all'udito e feriscono occhi e sicurezza in noi stessi. Era risibile, forse lo sapevamo tutti, ma non c'era paragone che reggeva: l'uno era molto più lirico ed eroico e faceva sognare molto più dell'altro. Sentirsi sicuri, forse era quello, o semplicemente l'uomo cede sempre davanti a una certa poesia.

giovedì, aprile 05, 2007

Omaggio a Francesco

In questi giorni di alienazione da deadline vicina, ho notato che mancavano molte cose.
Per vari motivi -essenzialmente appicccichi e partenze- gli amici sono poco disponibili e la famiglia è lontana (dalla definizione classica di "emigrante"). Quindi che fare? A chi o cosa pensare per non deprimermi troppo per via della lontananza? Come
distrarmi mentre correggo gli ultimi bug e faccio girare gli esperimenti?
L'idea m'è balenata in mente l'altro ieri: ho messo a ciclo continuo l'intera discografia di Francesco Guccini!
È stato come tornare a casa, sentirmi il me stesso dei tempi d'oro della facoltà. Una sensazione di familiarità che ha cacciato molte nuvole nere che si addensavano nel mio umore e su Barcellona (ok, continua a piovere sulla città, ma era un'allegoria la mia!).
Album dopo album, si attraversano stati d'animo diversi. La tenerezza per lo stile degli inizi, dove ascolti canzoni note, cantate diversamente. Il passaggio per i grandi classici che hanno accompagnato molti viaggi in macchina. Le risate con Opera Buffa. E poi gli album dei primi anni di università, dove i ricordi si mescolano alle canzoni e tu giù a rivivere quei giorni, a ripensare a te stesso pensante com'eri all'epoca (15 anni fa o giù di lì). Poi ho rivisto con tenerezza il mio primo sito web (dedicato al vate di Pavana). ahhh... quanti ricordi...
Chi ha mai detto che il buon Guccio è deprimente??





Sulla stessa lanciata, mi son messo ad ascoltare De André (si, lo so, ho avuto un'adolescenza difficile, rinchiuso nella mia cameretta a strimpellare Guccini e De André). Lì è tutto diverso perché Fabrizio De André era un genio.
(vi offro quest'altro clip, meraviglioso a mio parere... ed è anche una della mie canzoni preferite)