giovedì, novembre 24, 2005

Un giornata particolare

Questa giornata si annuncia come Dio comanda!

ore 9:00 La mia futura coinquilina dagli occhi azzurri 1) conosce M/M, la tipa che sto marcando stretto queste ultime -poche- settimane e 2) mi dice che M/M è l'ex del mio compagno d'ufficio (bastardo!).

ore 10:30 Sento Vh che mi dà notizie a l l u c i n a n t i.

ore 12:00 Allarme antincendio all'Università. La gente, invece di fare lo gnorri e chiudersi in ufficio, si veste ed esce per strada. Cosa mai viste!

ore 12:05 Incontro per la scale M/M, che mi invita a una cena a casa sua venerdì.

Certi giorni sono così, un po' pazzi.



Dimenticavo...
Sera: Siccome il mese prossimo sarò in Italia, abbiamo festeggiato stasera il Natale a casa, con Anna. Si, con un mese di anticipo, che tanto siamo là...
Buon Natale a tutti!!

mercoledì, novembre 23, 2005

Yo no puedo enamorarme de ti

Ci sono situazioni nelle quali è proibitissimo innamorarsi.
Non per altro, ma per motivi sensati e ragionevoli. La ragionevolezza tira fuori delle muraglie inattese fatte per salvarci la pelle.
Che succede se ti tiri una storia con la coinquilina? Quando finisce, che fate? Si continua ad abitare assieme e a portare gente in camera come se niente fosse? E poi, a nome di chi è il contratto e chi deve farsi da parte quando sorge un litigio serio?

Non si può, non si può.
Lo stesso accade con certe amiche: il rapporto non sarebbe più lo stesso, il loro mondo le crollerebbe addosso e tu non sapresti come gestire i tuoi sentimenti.
-Il mio ragazzo mi ha detto di non innamorarmi di te, mi ha confessato un'amica (a cui -ahimé- tengo molto).
-Come dargli torto? ho risposto io, capendo benissimo quello che stava succedendo; ridendo però sotto i baffi.

Credo di averne combinate di tutti i colori, però mi rimane ancora un'autodifesa dai casini. Non parlo del fidanzato geloso... figurarsi! Parlo proprio dei casini che potrebbero coinvolgere intimamente la sfera affettiva portando la ragion pratica a lottare contro gli slanci emotivi.

Non si fa, non si fa.
Poi il giorno che la combinerò grossa...
(perché si campa una volta sola)
(perché dove c'è gusto non c'è perdenza)
...sarete i primi a saperlo!

venerdì, novembre 18, 2005

Insomnia

Insonne, l'altra notte, mentre smaltivo la carica adrenalinica del martedì, ho fatto un gioco.
Disteso nel letto, a occhi chiusi (ma tanto era tutto buio) ho cercato di ricordare il primo incontro con i miei amici.
Non è un esercizio facile. Provate e mi direte. Quello che ha funzionato meglio è stato regredire man mano, partendo dai ricordi meglio noti. Risalendo nel tempo.
Ciò che mi ha sorpreso di più è che con i ricordi, sono venute a galla le impressioni, come vedevo queste persone all'epoca... o come erano. Durante la notte ho rivisto tanti aspetti che abbiamo dimenticato, tanti dettagli (che poi son quelli che lasciano una traccia), le parole dette sul momento.
Sarebbe interessante confrontarci, ridere pensando alle prime impressioni, alle idee sbagliate; come i fidanzati che scherzano su come si vedevano prima di stare assieme.
Bel gioco, interessante sotto molti aspetti. Pericoloso anche. Se non stai attento ti assale una nostalgia... Per fortuna ti vengono in mente anche gli episodi antipatici e quindi non hai il tempo di lasciarti trasportare nel baratro della malinconia. E poi passi a un'altro amico e rivedi anche lui da giovanissimo, quando anche tu eri ingenuo, meravigliato di tutto, stupido anche.
Ho rivisto Mara-bambina nel sacco a pelo durante l'Occupazione, Frezzetella al tavolo di tressette con Rosaria, il Vax nell'omonima sala, Alessandro alle prese con la Minicozzi, una ragazza che non conoscevo che mi faceva la posta fuori dall'aula d'Istituzioni, la Peppa seduta su un tavolo nelle catacombe a parlarmi della sua tesi (già allora!), Alberto Imparato, Mario Martone e Maurizio Palmieri in fila per la matricola. Ce n'e' quasi per tutti!
Questo weekend vado a Valencia, a incontrare Anne (conosciuta a piazza S.Maria Maggiore a Treviso) e Ester (al Baraonda a Trento) e forse anche Vincent (discussione sulla meccanica quantistica ubriachi fradici a Treviso per strada).

venerdì, novembre 11, 2005

:-)

Non è mai facile vedere gettare la spugna a una compagna di avventure (si, lo so che non è così...).
Andare a vedere se c'era qualcosa di nuovo nel blog era diventata più che un'abitudine, una maniera di sentirla vicina. Sarà la malincolia che mi assale ogni volta che intuisco la fine di un periodo o la musica che sto ascoltando (ottima direi, cubana) o semplicemente leggere di un mondo in frantumi che fatica a ricomporsi.
Sarà anche il caos di questi giorni in cui il lavoro sembra strapparmi via ogni goccia di vita, tentando di aspirarmi dentro allo schermo del computer o friggendomi le cervella a furia di cercare di sciogliere il bandolo della matassa. Ci sarebbero tante cose da fare, c'è un mondo lì fuori! A volte il mondo è -semplicemente- all'interno.
Quindi chiudo anch'io con una citazione, un saluto, un incoraggiamento:
Addio,
e grazie per tutto il pesce!

martedì, novembre 08, 2005

Paella!

El senor Joachin, cuoco del giorno

Domenica si è andati a mare a mangiare la paella. Casa dei genitori di Anna, mi ha ricordato tante abbuffate napoletane al sole (leggi Rocca, S.Gregorio, Comabbio, ... in inciso: strano, non ricordo piacevoli mangiate al sole con Marta).
Comunque, ecco la preparazione come comparirà nel mio ricettario:
  • Far (sof)friggere gli scampi e i gamberi nell'olio di oliva bollente. Una volta colorati (un minuto o due), levarli dalla paella. (N.d.A. Si dice paella sia per indicare la grande padella nel quale si cucina che il piatto in se stesso).
  • Far rosolare la carne allo stesso modo (tracchilelle tagliate a tronchetti).
  • Una volta la carne rosolata, aggiungere le seppie e calamari a rondelle.
  • Quando anch'essi si sono indorati, aggiungere piselli, peperon(ci)ni verdi e, per ultimo, pomodori tritati.
  • Salare e far prendere ben soffriggere i pomodori (che devono colorarsi di scuro).
  • Mettere il riso e mescolare bene, facendolo tostare per un minuto. Aggiungere poi acqua di cottura di pesce -probabilmente delle cozze o di teste di gamberi- in proporzione di 3 a 1 col riso.
  • Aggiungere i pistilli di zenzero e dare un'altra rigirata.
  • Aggiungere i crostacei che avevate ritirato prima e le vongole. Mescolare il tutto con enfasi dopodiché piantate le cozze ai bordi del piatto.
  • Guardate bene la paella. L'avete guardata? E bella? Non toccate più nulla fino alla fine. Solo sono ammesse alcune "scotoleate" di paella per evitare che si bruci sui bordi.
  • Quando sembra che l'acqua sia tutta assorbita, levare dal fuoco e fate assestare il tutto per 5 minuti.
  • Servire irrorando con una lieve spremuta di limone.

venerdì, novembre 04, 2005

Trabalenguas

El perro de San Roque
No tiene rabo
Porque Miquel Ramírez
Se lo ha cortado!



..e un brindisi alla nuova infanta Leonor.

martedì, novembre 01, 2005

Per fare una scelta, bisogna averne la possibilità.
Non c'è scelta se non c'è alternativa; non si può parlare del libero arbitrio di una pietra che rotola lungo un declivio.
Così per noi, prima di poterci sentire effettivamente liberi, dobbiamo procurarci delle alternative tra cui scelgliere e sulle quali scervellarci. Paradossalmente, anche quelle che meno ci importano.
Poi, generalmente sono queste ultime che ci sorprendono maggiormente.
Me ne vengono in mente tante; sopratutto ultimamente mi è capitato di farmi sor-prendere da una situazione alla quale -certo- non avevo chiuse del tutto le porte, però non le avevo dato inizialmente alcuna chance e sicuramente non l'avevo considerata una possibilità reale.
Qui entrano in gioco i meccanismi della scelta. Quando parlo di preferenza, di prima scelta, generalmente è quella dettata dallo stomaco. La ragione di solito interviene in seconda battuta, offrendoci la possibilità di apprezzare ciò che ci cade dal cielo. Quando è lo stomaco a guidarci, ci fa scansare le possibilità troppo fredde o ragionevoli, fino a portarci quì, dove siamo ora.

Chi scegliereste?