Elezioni Politiche 2008
Da bravo italiano all'estero, ieri ho imbucato le mie schede elettorali. Lo so che sono l'ultima speranza dei miei compatrioti. Però, prima di ciò, ho dovuto votare.
Già da qualche giorno a questa parte mi arrivavano a casa lettere dei candidati, con i simboli e i programmi. Da brivido!
A parte gli sfotto' degli amici spagnoli: "Il Popolo della Libertà - Berlusconi presidente" jajajajaja è un partito politico? jajajaja e proprio Berlusconi parla di libertà?! Con la maiuscola?! jajajaja (NdA Gli spagnoli non ridono "ah ah ah" ma ridono "jajaja", per ragioni fonetiche). Non so perché l'aspetto ridicolo non è così evidente agli italiani, forse perché c'è più da piangere che da ridere?
I candidati poi sono uno spettacolo. Ce n'è uno che accumula i poteri come Peter Petrelli e si dichiara: "Sociologo, Giornalista, Docente, Psicologo e Consulente Economico" (NdA: con la maiuscola). Dopo questo Camurati, un tale Di Girolamo, che si dichiara amico mio, sottolinea nel suo programma che "i ristoranti italiani nel mondo non sono valorizzati" (sic) e propone di non pagare acqua, luce e gas per una casa in Italia in cui non si vive tutto l'anno, ma d'altra parte pretende di poter disporre di assistenza medica gratuita in Italia per più di tre mesi all'anno. Carinamente mi lascia il suo cellulare.
Poi, dal "pacco" elettorale sono uscite molte sorprese: buste, bustine, stampati e liste elettorali. Le liste! Mi metto scuorno di mostrarle ai coinquilini... ma è troppo tardi. Hanno quasi tutte un nome incluso: Berlusconi, Casini, Veltroni, etc.
Cose improponibili come i Savoia rifanno capolino nel mondo della politica: dove c'è da mangiare, le teste coronate sono sempre presenti! Il simbolo del partito poi ripropone un nodo, come a sottolineare che possiedono uno yach, altrimenti non sono nessuno.
Curiosamente agli amici spagnoli di cui sopra è sembrato più ragionevole votare Di Pietro. Una brava persona, certo, ma politicamente? Certo, spaventa di meno di un partito "ecologista, comunista, femminista" che lascia presupporre una banda di scalmanati o -al peggio- finti alternativi radical chic. In effetti c'era poco da scegliere e votare a sinistra questa volta mi è riuscito facile.
Già da qualche giorno a questa parte mi arrivavano a casa lettere dei candidati, con i simboli e i programmi. Da brivido!
A parte gli sfotto' degli amici spagnoli: "Il Popolo della Libertà - Berlusconi presidente" jajajajaja è un partito politico? jajajaja e proprio Berlusconi parla di libertà?! Con la maiuscola?! jajajaja (NdA Gli spagnoli non ridono "ah ah ah" ma ridono "jajaja", per ragioni fonetiche). Non so perché l'aspetto ridicolo non è così evidente agli italiani, forse perché c'è più da piangere che da ridere?
I candidati poi sono uno spettacolo. Ce n'è uno che accumula i poteri come Peter Petrelli e si dichiara: "Sociologo, Giornalista, Docente, Psicologo e Consulente Economico" (NdA: con la maiuscola). Dopo questo Camurati, un tale Di Girolamo, che si dichiara amico mio, sottolinea nel suo programma che "i ristoranti italiani nel mondo non sono valorizzati" (sic) e propone di non pagare acqua, luce e gas per una casa in Italia in cui non si vive tutto l'anno, ma d'altra parte pretende di poter disporre di assistenza medica gratuita in Italia per più di tre mesi all'anno. Carinamente mi lascia il suo cellulare.
Poi, dal "pacco" elettorale sono uscite molte sorprese: buste, bustine, stampati e liste elettorali. Le liste! Mi metto scuorno di mostrarle ai coinquilini... ma è troppo tardi. Hanno quasi tutte un nome incluso: Berlusconi, Casini, Veltroni, etc.
Cose improponibili come i Savoia rifanno capolino nel mondo della politica: dove c'è da mangiare, le teste coronate sono sempre presenti! Il simbolo del partito poi ripropone un nodo, come a sottolineare che possiedono uno yach, altrimenti non sono nessuno.
Curiosamente agli amici spagnoli di cui sopra è sembrato più ragionevole votare Di Pietro. Una brava persona, certo, ma politicamente? Certo, spaventa di meno di un partito "ecologista, comunista, femminista" che lascia presupporre una banda di scalmanati o -al peggio- finti alternativi radical chic. In effetti c'era poco da scegliere e votare a sinistra questa volta mi è riuscito facile.