martedì, settembre 25, 2007

Diario americano (2ª parte)

Il giorno dopo eravamo in una birreria, divorando con il burger gigante, meravigliandoci davanti a quella schifezza che è la rootbeer e fantasticando sulla partita di baseball sul megaschermo. Cliché alla pala!
Seduti fuori, bevendo e parlando. Spunta una famiglia di colore da delle scale, la madre con i figli (la figlia piccola, coi fiocchetti nei capelli); la madre ci chiede soldi insistentemente per comprare una bottiglia d'acqua e per dormire.
Ora, dico io, di poveri ce ne sono ovunque, quello che qui ha colpito è che per giustificare la sua "richiesta di fondi", la donna esibiva un foglio dove (di)mostrava che alloggiava in un certo luogo e -sopratutto- parlava di usare la carta di credito («Compratemi una bottiglia con la carta di credito»). Situazione ben troppo assurda per noi europei; "richiesta di fondi" che poi ha preso una piega fin troppo umana. Non era solo qualcuno che chiedeva soldi, ma li chiedeva perché era in una situazione difficile («Nessuno di voi ha figli?»). Lo spirito di branco, assolutamente non nel senso aggressivo o negativo del termine, ha fatto sì che nessuno ha reagito a qualcosa che era veramente surreale (o almeno ci sembrava tale).
Ci siamo guardati, inebetiti e anche un po' vergognosi di poter/dover reagire. Alla fine la situazione si è sbloccata positivamente, dicimm'... anche se ammetto che temevo lo spettro della polizia che viene e butta in galera tutta la famiglia. Questo paese ha qualcosa di illogico, ma anche ha i suoi bei angoli bui.
E. e M. discutendo, poco dopo, nel cielo, lo zeppelinLa serata si è conclusa con col nostro piccolo gruppo barcellonese che aspettava una fantomatica navetta. Alla fine, in cielo tra i grattacieli, è apparso uno zeppelin. Coronamento di una nottata degna di un film metropolitano.

1 commento:

Ruthven ha detto...

Ho scoperto che anche H. ha parlato dell'episodio della birreria sul suo blog. Non è male vedere una scena da due diverse angolazioni...