martedì, settembre 22, 2009

Sogni di grandezza

Tramonto su Salonicco

La Grecia è un delirio europeista. Sono a Salonicco per una conferenza (ICAPS09) e per la prima volta metto piede in Grecia. La prima impressione, scendendo dall'aereo, è quella di ritrovarmi a Napoli, però come se fosse Capodichino di 10 anni fa quando dovevi camminare sulla pista per raggiungere il terminal, persino l'afa è la stessa e sul fondo, per completare l'analogia, dietro la città, un monte dalla stessa sagoma del Somma-Vesuvio.
Colpisce il rumore delle macchine e il caos tutto meridionale. Sorprendono sopratutto i cartelli per trada: una strana sovrapposizione di alfabeto greco con caratteri latini. Sembra che, nella fretta di unirsi al resto del mondo Occidentale, abbiano fatto una transizione parziale. Le scritte in inglese rivelano il desiderio di adattarsi a un capitalismo che qui perde ogni senso. "Free way", "Beauty shop", "Helen's" e altri negozi dal nome straniero suonano come da noi, falsi, solo che qui il contrasto con i caratteri greci tradizionalmente usati rende questo scimmiottamento più evidente.
Patria di Alessandro e Filippo, adesso la Macedonia è impegnata non a diffondere la propria cultura in tutto il mondo conosciuto o a conquistare l'immenso impero persiano, ora la Macedonia è impegnata a dare il suo nome a università, aeroporti, ponti e scuole per ribadire un "copyright" apparentemente usurpato dalla Repubblica di Macedonia, poco distante e indipendente dall'affannata Grecia.
Nel nostro immenso albero-monolito di fronte alla baia, la conferenza stavolta è andata alla grande, offrendo incontri con vecchi amici e buena onda alle talk. Come che, la speculazione edilizia degli anni '70 è pur servita a qualcosa.

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