Consolato d'Italia di Barcellona (4ª parte e lieto fine)
Mi è arrivato a casa il "kit del votante", con tanto di istruzioni per mettere la scheda nella busta piccola e poi il certificato da ritagliare e mettere nella busta grande assieme alla busta piccola.
Sembra una barzelletta, ma è così e mi chiedo come mai l'hanno fatta così complicata.
Sembra una barzelletta, ma è così e mi chiedo come mai l'hanno fatta così complicata.
Un altro dubbio sorge: ma non è che con quella scheda elettorale si possa fare troppo facilmente il giochetto della "scheda-votata/scheda-bianca" fuori dai seggi italiani? Sapete, quel vecchio acquisto di voti con mezza banconota data all'entrata del seggio assieme ad una scheda già votata da mettere nell'urna e l'altra mezza banconota, all'uscita, in cambio di una scheda bianca da usare con il prossimo cliente. Si faceva anche con le scarpe, un tempo: la scarpa sinistra prima del voto e la destra dopo. Era Lauro a Napoli, credo...
Comunque la mia scheda l'ho usata per bene e stamattina, alla prima ora, sono andato ad imbucare, felice e soddisfatto del dovere finalmente compiuto, la lettera elettorale.
Comunque la mia scheda l'ho usata per bene e stamattina, alla prima ora, sono andato ad imbucare, felice e soddisfatto del dovere finalmente compiuto, la lettera elettorale.
2 commenti:
Ciao,
io ti avevo avvertito che il procedimento per votare all'estero è da matti.
Anche io ho dubbi sull'inquinabilità dei voti soprattutto perché la scheda che ci arriva non è firmata: in Italia quando te la consegnano deve essere firmata, credo, dal presidente del seggio.
Quella che arriva a noi non è firmata da nessuno, chi mi garantisce che la prossima volta gli italiani all'estero non votino come ci si aspetta da loro?
L'hamm' fatt'!!
Lassafa''a Maronna, tutta questa sudata non è stata per nulla.
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